Il vecchio eremita li teneva d’occhio, gli piaceva incontrare l’intera famigliola riunita sotto il tetto della Foresteria, erano sempre quattro pulli, molto simpatici e vivaci, circondati dalle attenzioni di mamma e papà. Aveva minacciato i gattacci malefici che se fossero calati di numero i rondinini, ci sarebbe stata “una rappresaglia”; ma sapeva bene che era una minaccia vuota, perché non era capace di fare del male a nessuna creatura; era diventato vegetariano 45 anni prima, proprio per quello. Qualcuno gli aveva rinfacciato: «Ma come?! Tu ami tanto gli animali e poi …li mangi?»; lui aveva risposto sottovoce: «Bene. Da oggi diventerò vegetariano». E così era stato.
Era una minaccia vuota, nel senso che non gli avrebbe mai fatto del male, né li avrebbe allontanati. Però era in ansia per i rondinini, non vedeva l’ora di incrociarli in partenza, tutti insieme verso Sud. La rondine montana, che nidifica qui all’Eremo da sempre, manco a dirlo, non vive in “colonie”, ma preferisce luoghi solitari e appartati dove al massimo puoi veder volare una o due coppie… Eremitiche anche loro come noi! In questa stagione poi sembrerà loro “il paradiso delle rondini”, con l’abbondanza d’insetti che si trova in giro, a causa di quelle piogge intermittenti che si davano appuntamento ogni pomeriggio…di ogni santo giorno. Poi, all’improvviso, è esplosa la corta e soave estate forestale e le piogge sono scomparse. Nel piccolo orto dell’eremita, che lasciava crescere semi-selvaggio perché detestava il prato “all’inglese” e gli piaceva veder giungere a maturazione fiori e frutti, avevano fatto la loro comparsa dei fiori giallo-limone dai petali grandi e delicati: restava incantato a guardarli al pomeriggio.
Ora le chiome degli abeti danzavano e sussurravano nella dolce brezza dell’aurora e lui alzava lo sguardo per restarne affascinato. Il pensiero che ci fossero luoghi remoti, non troppo lontani da lì, conosciuti solo dalle cerve gravide, nei quali la terra nuda non aveva mai conosciuto un solo raggio di sole, gli faceva naufragare il cuore dall’emozione. “Foresta primeva” si ripeteva nella mente e il pensiero di un essere vegetale primordiale, mai estinto, che aveva attraversato mille glaciazioni indenne, che ancora oggi si affaccia sulla nostra piccolezza con sguardo benigno – nonostante le nostre gravi responsabilità – gli dava enorme consolazione.
Le sentì garrire per l’ultima acrobazia prima del sonno e fu felice.

Vi darò ora alcuni semplici consigli che è possibile seguire nella beauty routine quotidiana, senza perdere troppo tempo: in un quarto d’ora o venti minuti al massimo si riesce a fare le cose perbene. Si tratta di pochi passaggi da seguire con scrupolo ogni giorno: oggi parleremo del 3°.
4° – Contorno occhi – Il contorno occhi dev’essere a base di gel di Aloe Barbadensis o Aloe Vera (che poi sono la stessa pianta) e lo si deve applicare, molto delicatamente, picchiettando con il polpastrello dell’anulare su tutta la zona tra la palpebra inferiore e lo zigomo. È un cosmetico importante per restituire il giusto tono e colore alle parti più delicate del nostro viso. Il trattamento va ripetuto ogni mattino.
Scegliete un prodotto certificato naturale o BIO e non ve ne pentirete.

Ora, per non tirare per le lunghe, vi abbraccio e vi saluto tutte e tutti e spero che mi leggerete ancora qui, sul BLOG dell’Antica Farmacia.
Pace in Ucraina!
Firmato: Un monaco dell’Eremo di Camaldoli